Chiamami col tuo nome è un film di genere drammatico, , diretto da Luca Guadagnino, con Armie Hammer e Timothée Chalamet. Durata 130 minuti.
Estate 1983, tra le province di Brescia e Bergamo, Elio Perlman, un diciassettene italoamericano di origine ebraica, vive con i genitori nella loro villa del XVII secolo. Un giorno li raggiunge Oliver, uno studente ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. Elio viene immediatamente attratto da questa presenza che si trasformerà in un rapporto che cambierà profondamente la vita del ragazzo.
Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è un film di genere thriller, drammatico, diretto da Martin McDonagh, con Frances McDormand e Woody Harrelson. Durata 115 minuti. Mildred Hayes non si dà pace. Madre di Angela, una ragazzina violentata e uccisa nella provincia profonda del Missouri, Mildred ha deciso di sollecitare la polizia locale a indagare sul delitto e a consegnarle il colpevole. Dando fondo ai risparmi, commissiona tre manifesti con tre messaggi precisi diretti a Bill Willoughby, sceriffo di Ebbing. Affissi in bella mostra alle porte del paese, provocheranno reazioni disparate e disperate, ‘riaprendo’ il caso e rivelando il meglio e il peggio della comunità
La Forma dell’Acqua è un film di genere drammatico, fantasy, sentimentale , diretto da Guillermo del Toro, con Sally Hawkins e Octavia Spencer. Durata 123 minuti.
Regia di Joe Wright. con Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup. Genere Drammatico – Gran Bretagna, 2017, durata 114 minuti.
Gran Bretagna, 1940. È una stagione cupa quella che si annuncia sull’Europa, piegata dall’avanzata nazista e dalle mire espansionistiche e folli di Adolf Hitler. Il Belgio è caduto, la Francia è stremata e l’esercito inglese è intrappolato sulla spiaggia di Dunkirk. Dopo l’invasione della Norvegia e l’evidente spregio della Germania per i patti sottoscritti con le nazioni europee, la camera chiede le dimissioni a gran voce di Neville Chamberlain, Primo Ministro incapace di gestire l’emergenza e di guidare un governo di larghe intese. A succedergli è Winston Churchill, con buona pace di re Giorgio VI e del Partito Conservatore che lo designa per soddisfare i Laburisti.